Il social media con la maggior crescita negli ultimi 2 anni sa leggere la tua mente. Come? Attverso il suo complesso algoritmo in grado di valutare quali sono i tuoi interessi e proporti contenuti video di immediata e semplice fruizione.
L’algoritmo di Tik Tok
Indiscrezioni hanno portato alla luce i criteri fondamentali dell’algoritmo di Tik Tok. Tali indiscrezioni sono state poi ufficialmente confermate, svelando i 4 punti fondamentali presi in considerazione:
- Valore Utente Tik Tok
- Valore Utente a lungo termine
- Valore Creator
- Valore della Piattaforma
L’algoritmo è in grado di assegnare dei valori ad ognuno di questi punti definendo, in questo modo, i contenuti che verranno mostrati nei “per te” per ogni utente e quelli che diventeranno virali.
I video, quindi, riceveranno un punteggio totale definito da like, commenti, tempo di riproduzione e tipo di interazione. Gli utenti in grado di produrre contenuti con visualizzazioni uniche in rapporto maggiore di 1 (cioè più visualizzazioni del video da parte di uno stesso utente) verranno privilegiati.
A cosa punta l’algoritmo di Tik Tok?

Chi pubblica con maggior frequenza ottiene maggior rilevanza. Questa è la chiave di volta di Tik Tok che punta ad avere il maggior numero di utenti quotidiani per sbaragliare la concorrenza di altri social media come Instagram e Facebook.
Per far questo si attiene ad altri 2 criteri:
- Retention (ritorno dell’utente sulla piattaforma)
- Tempo di permanenza (tempo dell’utente su Tik Tok)
TikTok Algo 101 e la dipendenza
Le informazioni pubblicate dal documento “TikTok Algo 101” aprono un capitolo interessante sulle priorità dei social network, rilanciando l’accusa di istigazione alla dipendenza già fatta ad Instagram per cui è stato bloccato il progetto Instagram Kids.
La priorità di Tik Tok, da quanto si evince, è quella di tenere incollati all’applicazione i propri utenti che, pur di ottenere il successo dei pochi virali in circolazione, passano il proprio tempo a visualizzare video e a inserire commenti e cuori, pur di migliorare le proprie statistiche.
Il machine learning degli algoritmi di Tik Tok, come per tutti i social media, fornisce seri dubbi sulla consapevolezza di utilizzo di queste piattaforme che molto spesso ingeriscono i loro utilizzatori scatenando delle vere e proprie dipendenze che potrebbero essere evitate attraverso un’educazione al loro utilizzo da parte di genitori (anche se molto spesso sono coinvolti in questa dipendenza) e istituzioni scolastiche. Per questo sia Instagram, con la guida ai genitori su Instagram in collaborazione con il telefono azzurro, che il CNR con il gaming didattico e “Nabbovaldo e il ricatto dal Cyberspazio” hanno avviato una procedura di educazione e formazione che punta a rendere positivo l’utilizzo delle nuove frontiere della comunicazione. Bisogna imparare a fare buon uso dei social network.