Il piano editoriale è l’arma fondamentale nell’arsenale di un content strategist. La creazione di contenuti online, infatti, non può prescindere da una pianificazione attenta e una previsione di ciò che si vorrà proporre al proprio pubblico, e il PED rappresenta lo strumento ideale per raccogliere le idee di business che si vorranno sviluppare nel corso di un periodo di tempo.
Il piano editoriale di solito contiene tutti gli aspetti relativi alla strategia elaborata per raggiungere gli obiettivi di marketing; quindi, è essenziale elaborare un piano editoriale che sia completo, efficace e soprattutto realizzabile e coerente con il proprio target di riferimento.
Questo non significa non poter esprimere un’idea estemporanea oppure non saper sorprendere il pubblico, anzi, significa creare un rapporto che vede le persone coinvolte nel progetto, interessate e attive. Il piano editoriale non è mai di tipo unidirezionale, ma è sempre influenzato dalle impressioni del pubblico e dalle preferenze che esprimono.
Vista l’importanza di un piano editoriale strategico, molti hanno problemi a stilarne uno per il proprio brand poiché non sono sicuri su come fare e su come strutturare un piano editoriale, da dove partire e in che formato raccogliere le proprie idee di business. In questo articolo vediamo insieme i principali metodi di creazione di un piano editoriale efficace e quali sono i migliori strumenti utili che potranno aiutarti a realizzare una pianificazione strategica di base da poter seguire.
Indice
Il piano editoriale: cos’è
Di base è importante capire che cos’è il piano editoriale: stiamo parlando di un calendario che raccoglie sotto forma visuale il flusso di lavoro previsto e che aiuta il team di creatori di contenuti a pianificare il lavoro su base giornaliera, settimanale o mensile.
I calendari editoriali aiutano a tenere traccia dei tipi di contenuto, dei canali promozionali, e soprattutto delle date e orari di pubblicazione. Niente di più facile di questo: una sorta di calendario in cui i contenuti da pubblicare sono schedulati e preparati per tempo, per non farsi mai trovare impreparati. Il calendario editoriale tiene conto di festività particolari, avvenimenti futuri o passati da commemorare per inserirsi in determinati ambiti attraverso hashtag specifici.
Il PED non è solo questo: si tratta di uno strumento che cambia in base al team, agli obiettivi di marketing e al macro-obiettivo del business. I piani editoriali non sono quindi tutti uguali e ognuno di loro mantiene delle caratteristiche proprie dell’azienda, ma di base ogni PED deve rispondere a determinate domande:
- Con quale frequenza pubblicare i contenuti? Una volta al giorno, due volte a settimana, ma anche più volte al giorno, questo dipende dal tipo di contenuti e di obiettivo specifico.
- Quanti tipi di contenuti si intendono creare? Che si tratti di video Youtube, reels, post di blog, notizie, e tanto altro, il piano editoriale deve tenere conto di queste differenze e prevedere una collocazione specifica.
- Quante persone utilizzeranno il piano editoriale? I migliori piani editoriali sono pensati per far sì che le persone che fanno parte del team facciano brainstorming, si confrontino e collaborino sullo stesso calendario utulizzando le loro diverse specializzazioni.
- Che formato si utilizzerà per creare il piano editoriale? In questo ambito è importante fare in modo che il formato sia in linea con gli obiettivi del team che vi partecipa e comodo da cambiare e rivedere insieme.
Una volta trovata una risposta a queste domande si avranno le idee più chiare riguardo al formato di PED che si desidera creare e soprattutto della sua funzione e si potranno creare contenuti mirati e strategici che siano un vero e proprio strumento di digital marketing.
Come strutturare un piano editoriale efficace
Il piano editoriale a questo punto va visto come una sorta di documento che raccoglie, identifica e colloca i contenuti all’interno di un calendario temporale. Il piano editoriale serve per strutturare una comunicazione, delineare una strategia editoriale o più strategie, e creare un piano di comunicazione. Alla base di un piano editoriale vi è sempre l’analisi del target, dei competitor, della community e dei contenuti precedenti.

Ebbene sì, il più delle volte il piano editoriale si basa proprio sugli errori commessi in passato, per questo motivo viene spesso cambiato e rivisto in base ai feedback ricevuti, alle tendenze del mercato e alle preferenze della community. In pratica si può scegliere di creare un PED di un intero mese per poi scoprire che quei contenuti messi in calendario non sono più validi oppure possono addirittura danneggiare l’immagine del brand e quindi è necessario rivedere tutto.
L’attività dei competitor è sempre al centro del proprio piano editoriale: bisogna capire come posizionarsi per spiccare rispetto a loro, cercare di captare la loro strategia e personalizzarla senza copiare, i competitor sono la guida principale da osservare per capire quale direzione prendere. Dopodiché bisogna iniziare a strutturare un piano editoriale indirizzato a una community specifica e per farlo è necessario conoscerla in maniera approfondita, saperla non solo coinvolgere ma anche sorprendere e indirizzare verso il proprio obiettivo.
A questo punto non resta altro che fare in modo che l’obiettivo del piano editoriale sia chiaro: che si tratti di brand awareness o di una strategia di business mirata alla vendita di un prodotto o un servizio, l’obiettivo è la linea guida dei contenuti ma deve essere celato al punto giusto, messo in evidenza affinché sia chiaro ma non invadente. La creazione di un piano editoriale è un’arte raffinata che viene delegata a esperti del settore che sappiano prevedere alcune tendenze, anticiparle, personalizzarle o crearle addirittura.
I contenuti che si trovano all’interno del piano possono essere di diverso tipo e mettere in evidenza il prodotto, i valori del brand o la community stessa e questi contenuti possono essere di diverso formato in base agli obiettivi di marketing: che siano post di blog o storie di Instagram, tutti i contenuti devono mirare all’obiettivo generale in maniera coerente.
I contenuti devono essere interessanti e diversificati, devono coinvolgere il pubblico magari attraverso domande specifiche, quiz o sondaggi, oppure condividendo contenuti generati dagli utenti. Le idee sono tante e spesso anche divertenti da mettere in pratica, soprattutto se pensate con anticipo e con cognizione.
Non esiste un piano editoriale perfetto, ma esistono dei formati che permettono di venire incontro alle esigenze del team di creatori di contenuti. Vediamo quali sono i principali strumenti utili per un team di content creator e content strategist.
Strumenti utili per creare un piano editoriale
Formattare il proprio piano editoriale è molto più semplice di quanto sembri. Si può scegliere di utilizzare un normale calendario o un’app calendario che aiuta a monitorare le scadenze come Google Calendar. Le cose che si possono fare con Google Calendar sono davvero tante e si possono allegare link, file e programmare avvisi a più membri oppure a persone specifiche del team.
Un altro strumento spesso utilizzato è il foglio di lavoro o Excel. Questo formato è sempre stato l’ideale per la gestione dei contenuti poiché ogni tipo di esigenza può essere organizzata in maniera efficiente tra colonne, righe e fogli. I fogli di lavoro possono essere abbinati a un’app calendario per permettere di inviare avvisi attraverso l’estensione .csv. Un’alternativa ideale per i team e sicuramente molto semplice da usare è Trello. Questo programma si divide in schede nelle quali è possibile inserire i contenuti schedulati per tempo e lavorare insieme anche a distanza per migliorare la strategia.
Esistono app pensate appositamente per fungere da calendari editoriali e di gestione dei contenuti e che includono sia il calendario che gli aspetti di gestione del progetto necessari per portare a termine il lavoro insieme ad altre utili funzionalità per i team di marketing.

Gli strumenti per trovare le parole chiave
Che si tratti di articoli SEO per un blog o di contenuti editoriali di altro tipo un piano editoriale deve sempre tener conto delle tendenze del momento e degli strumenti necessari per intercettarli all’interno dei motori di ricerca. Per fare questo esistono diversi strumenti che chi opera a livello professionale può utilizzare in modo completamente gratuito, vediamoli insieme:
- Google Trends. In base a una specifica nicchia questo strumento di Google riesce ad analizzare parole chiave e trend ricercati.
- Ubersuggest. Adattissimo per trovare spunti, flussi e informazioni necessarie sulle parole chiave da utilizzare.
- Answer the pubblic. Anche questo sito fornisce mappe concettuali per Paese e lingua suggerendo contenuti da creare in base alle keyword a coda lunga e alle ricerche effettuate dal pubblico di riferimento.
Tutti questi strumenti sono di fondamentale importanza per chi crea e realizza piani editoriali e devono far parte di tutti i professionisti.
Conclusione
Adesso che hai capito l’importanza di un PED ben formato e che utilizzi tutti gli strumenti messi a disposizione dalla rete cosa farai? Utilizzerai per le tue personali strategie di marketing o per quelle dell’azienda un professionista del settore che sabbia aumentare organicamente la tua visibilità o ti affiderai al caso?
Un piano editoriale ben strutturato può aiutarti davvero a crescere ed è per questo che dovresti sempre prevederne uno appositamente costruito intorno ai tuoi obiettivi di business, alle esigenze della tua community e capace di fornire informazioni di valore per gli utenti della rete.