Privacy e WhatsApp: cosa sa di te? Puoi scoprirlo così

Il metodo per scoprire quali dati vengono conservati da WhatsApp (e sapere cosa cambia dal 15 Maggio)

Privacy e WhatsApp. Sapere cosa sa WhatsApp di noi, è un privilegio dell’Europa. Perchè? Il famoso Gdpr promulgato a Maggio del 2018, che regola l’utilizzo e la conservazione dei dati personali a favore della privacy, ha costretto la nota App di messaggistica acquisita da Mark Zuckerberg nel 2014, ad adeguare la sua Privacy Policy.

Disinformazione, Privacy e WhatsApp

Un esodo senza precedenti ha visto milioni di utenti fuggire da WhatsApp e riversarsi in altre App di messaggistica (soprattutto Telegram e Signal) a causa di notizie approssimative e titoli da click baiting. Il messaggio ricevuto a Gennaio del 2021, informava delle modifiche di WhatsApp alla privacy policy, che sarebbero dovute essere operative a partire dall’8 Febbraio 2021.

La data di aggiornamento effettivo è stata rimandata per permettere alla nota App di messagistica istantanea di effettuare una comunicazione chiara e precisa sia alle autorità garanti che agli utenti. Prima di ricevere qualsiasi chiarimento in merito, sono sicuramente da evitare isteriche esternazioni di giudizi e abbandoni ingiustificati della piattaforma.

Le nuove condizioni d’uso saranno effettive a partire dal 15 Maggio 2021 e noi Europei possiamo dormire sonni tranquilli grazie al GDPR che ci tutela.

Nel frattempo l’attenzione si sposta sulle novità degli aggiornamenti di WhatsApp, come la possibilità di poter velocizzare i messaggi vocali che, spesso, sono troppo lunghi e noiosi da ascoltare.

GDPR e accesso alle informazioni su WhatsApp

Il GDPR è la salvezza della nostra privacy! Quello che ci permette di fare, in relazione a quanto accaduto con gli aggiornamenti di WhatsApp, è ottenere tutte le informazioni in merito alla nostra utenza. Questa regola vale per tutto il web: hai sempre il diritto di sapere quali informazioni vengono conservate da siti web o app e come vengono conservate.

GDPR tutela utenti Whatsapp

Come chiedere il rapporto privacy su WhatsApp?

Se vuoi sapere quali sono le informazioni su di te che conserva WhatsApp, dovrai eseguire questa semplice procedura. Alla fine della procedura, otterrai tutte le informazioni che ti servono decidere se concordare sull’utilizzo di quei dati da parte di WhatsApp, oppure no.

Procedura di richiesta rapporto privacy su WhatsApp

Vai su “Impostazioni” poi su “Account” procedi su “Richiedi informazioni sull’account” e poi “Richiedi Rapporto“. Questa semplice procedura ti farà recapitare un resoconto delle informazioni e delle impostazioni del tuo account WhatsApp, dopo qualche giorno dalla richiesta. Riceverai, in qualsiasi caso, una notifica della disponibilità del rapporto.

Il risultato sarà disponibile seguendo la stessa procedura effettuata per la richiesta:

vai su “Impostazioni” poi su “Account” procedi su “Richiedi informazioni sull’account” e poi “Richiedi Rapporto“. Potrai, in questo modo, scaricare una cartella zippata contenente tutte le informazioni richieste a WhatsApp.

Cosa contiene la cartella compressa del rapporto privacy di WhatsApp?

La cartella compressa del rapporto privacy di WhatsApp contiene due files:

  • File Html che potrai aprire con un qualsiasi browser come Google Chrome, Mozzilla Firefox, Apple Safari, Microsoft Edge…
  • File Json utile per il trasferimento delle informazioni presso altre tipologie di servizi; in sostanza racchiude i dati richiesti in un formato standard che potrà essere letto universalmente da qualsiasi servizio.

Il contenuto dei file, racchiude tutte le informazioni che WhatsApp è obbligato a fornirti grazie al GDPR:

  • Data e Ora della richiesta del rapporto privacy;
  • Data e ora della prima registrazione su WhatsApp;
  • Nome utente;
  • Foto profilo;
  • Indirizzo IP;
  • Sistema operativo;
  • Versione di WhatsApp installata;
  • Marca e Modello del dispositivo;
  • Numeri dei contatti in rubrica;
  • Numeri dei contatti bloccati in rubrica;
  • Gruppi WhatsApp in cui si è inclusi;
  • Stato di attivazione/disattivazione delle spunte blu;
  • Impostazioni della privacy.

Se queste informazioni sono tutte quelle a disposizione della piattaforma, non è dato saperlo, ma il GDPR impone sanzioni molto pesanti in caso di violazione.

Crittografia end to end whatsapp

Privacy e crittografia end-to-end su WhatsApp

Se sei convinto che i tuoi messaggi su WhatsApp vengano letti, allora sei un complottista! In realtà non hai di che preoccuparti in quanto WhatsApp utilizza la crittografia end-to end.

Sai cos’è la crittografia end-to-end?

La crittografia end-to-end è il metodo con il quale WhatsApp ha reso illeggibili i messaggi scambiati tra due utenti. Neanche WhastApp dal 2016 può decrittare i messaggi. Perché? Perché la chiave di crittografia utilizzata è univoca per ogni coppia di utenti e, soprattutto, è segreta.

Il contenuto delle chat, quindi, non è visibile a nessuno se non ai componenti delle stessa.

Cosa cambia dal 15 Maggio su WhatsApp?

Le conversazioni resteranno, almeno per ora, protette dalla crittografia end-to-end. Per il resto, cosa cambierà dal 15 Maggio?

Le novità includono modifiche all’utilizzo e alla comunicazione dei dati verso terzi, alla gestione delle chat WhatsApp e al loro utilizzo attraverso i servizi di Facebook.

WhatsApp comunica con Facebook

La comunicazione tra WhatsApp e Facebook è inevitabile, visto che Mark Zuckemberg è il proprietario di entrambe le piattaforme e, avendo acquistato WhatsApp per 19 miliardi di dollari, in qualche modo dovrà pure ammortizzare la spesa, ma non in Europa!

Noi abbiamo lo scudo del GDPR e i dati condivisi servono solo per migliorare il servizio e la sicurezza dell’App di messaggistica. Per il resto del mondo, invece, i dati condivisi servono a migliorare i servizi pubblicitari e i prodotti a pagamento di Facebook. Molti sponsorizzano i post delle loro pagine e si interessano al social media marketing e, ti assicuro, non vorrebbero perdere l’opportunità di poter inviare messaggi pubblicitari mirati.

Se questo sia giusto o no, non ci è dato saperlo; lo spirito imprenditoriale di Zuckemberg, non è degno del nostro giudizio.

Quali dati WhatsApp comunica a Facebook?

  • Nome
  • Foto profilo
  • Stato
  • Numero di teefono
  • Contatti
  • Caratteristiche dello smartphone usato
  • Sistema operativo
  • Operatore telefonico

A partire dal 15 Maggio, tali informazioni saranno obbligatoriamente condivise ma, come specificato prima, non vengono utilizzate a scopi pubblicitari da parte di Facebook, ma solo per il miglioramento dei servizio e della sicurezza delle piattaforme.

cosa sa di te whatsapp

Cosa cambia in Europa

Se ti sei indignato/a per le modifiche ai termini e alle condizioni di WhatsApp, stai sbagliando di grosso. Per noi non cambia nulla. I dati condivisi non verranno utilizzati a scopi pubblicitari e la nostra vita sui social continuerà a scorrere liscia e arificiale come sempre.

A tal proposito vi è una pagina dedicata tra le faq di WhatsApp che puoi consultare per imprimere il messaggio “non cambia assolutamente nulla!” nella tua mente.

https://faq.whatsapp.com/general/security-and-privacy/how-we-work-with-the-facebook-companies

Conclusioni: chi usa WhatsApp in Italia può dormire sogni sereni?

È un solievo sapere che il GDPR protegge la nostra privacy ma, mi chiedo, quanta volontà abbiamo di proteggerla? L’uomo è un animale sociale e, in questo periodo storico, manifesta la sua socialità attraverso i costrutti dei social network, tessendo interazioni costruite sulla base di quanto e cosa viene mostrato. In definitiva, per far parte del mondo dei social, bisogna rinunciare alla propria privacy o illudersi di poter avere il controllo dei propri dati.

In un articolo di SocialWebBe abbiamo pubblicato uno studio del CENSIS contiene i dati del rapporto tra gli italiani e i social media.

Per ora, quello che garantisce il GDPR in Italia è che i dati dei nostri profili WhatsApp non vengano condivisi con Facebook o altre piattaforme e servizi per profilazione a fini pubblicitari, ma Zuckemberg potrebbe, in futuro, ottenere un accordo per poter pescare monetine anche dall’Europa, in questo grande salvadanaio chiamato Mondo.

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