Influencer…ci sono sempre stati. Sin dai tempi in cui non esistevano i social media e, ancor prima, quando “internet” era una parola sconosciuta.
Per dirla tutta: gli influencer sono nati con la nascita dell’Uomo.
Torniamo agli anni di Happy Days e Fonzie con la sua giacca di pelle e il suo fare spavaldo; quanti ragazzini, a quei tempi, avranno acquistato una giacca simile atteggiandosi allo stesso modo di Fonzie?

Fonzie ha influenzato una generazione intera. Come Vasco Rossi con la sua vita spericolata e gli adolescenti negli anni ’80. Vogliamo parlare anche di Elvis o di Marilyn Monroe e il suo neo? Quanti ragazzi con i pantaloni a zampa di elefante avranno imitato i movimenti di Elvis?! ..e quante ragazze avranno disegnato il neo di Marilyn sul loro viso?!
Molto spesso disprezzati ma seguiti, gli influencers muovono le masse e dettano le mode…da sempre.
Ma quanto vale il mercato degli influencers? Leggi l’articolo dei dati dell’UPA.
Classificazione degli Influencers
Non solo moda ma anche contenuti. Il 2020 è stato caratterizzato da influencers in grado di immettere nel flusso dei contenuti del web, contenuti utili durante la pandemia. È il caso degli insegnanti di Yoga o di quelli di Fitness che hanno sopperito alla chiusura delle palestre con i loro contenuti online, oppure dei food blogger che hanno ispirato provetti cuochi e coltivatori di lievito madre…e molti altri. Per questo motivo, non essendo solo personaggi pubblici con la loro vita in vetrina, gli influencers del 2020 hanno assunto il ruolo, a mio parere più elevato, di creatori di contenuti.

I canali più utilizzati dagli influencers sono:
- TikTok
- Youtube
Ma ogni influencer, con il suo numero di seguaci e interazioni, è soggetto ad una classificazione ben specifica che ne identifica, anche, il valore economico:
Celebrità
Oltre il milione di followers, le celebrità (o Mega Influencers) non sono alla portata di tutti (in termini di collaborazioni) ma sono alla portata di tutti (in termini di visibilità). Una forte presenza sui social e una schiera di follower che seguono post, stories, eventi e qualsiasi cosa possano postare online. Solitamente legati ad un’agenzia, per richiedere una sponsorizzazione da parte loro bisognerà sborsare fior fior di quattrini. Essere loro sponsor non significa ottenere engagement, ma semplicemente (e non è poco) avere una risonanza ai fini della brand awarness o brand reputation.

Macro Influencers
Oltre i 100.000 e sotto i 500.000 followers e un settore di interesse ben delineato. Queste sono le caratteristiche del Macro Influencers che sarà selettivo nella scelta delle sponsorizzazioni in quanto deve mantenere coerenza con gli argomenti trattati e i prodotti o servizi pubblicizzati. A differenza delle Celebrità, i macro influencers sono più interattivi cono la loro community, interagendo anche negli interessi dello sponsor.

Micro Influencers
Una Fanbase tra i 10.000 e i 100.000 followers e un unico obiettivo: le loro sponsorizzazioni sono volte alle conversioni per essere misurate e retribuite. Si tratta di Influencers che collaborano con obiettivi specifici e con una relativa retribuzione. Dalla lead generation all’utilizzo di codici sconto. Solitamente scelti per i piani di affiliazione.

Brand Ambassador
Solitamente facente parte anche delle categorie Micro e Macro influencers (senza nessun obbligo a riguardo), il Brand Ambassador è prima cliente e poi l’immagine di un brand e partecipa attivamente ad eventi promozionali. Sui social ha l’obiettivo di lavorare sulla brand awarness.

Una nuova categoria di influencers: i Nano
Minimo 1.000 e massimo 10.000 followers, i Nano Influencers sono la nuova frontiera dell’influencer marketing. Una strategia americana implica l’utilizzo dei Nano Influencers che, a loro favore, avrebbero un alto tasso di coinvolgimento, superando di gran lunga il coinvolgimento ottenuto dalle altre categorie di influencers. I Nano hanno maggiore possibilità di posizionarsi in nicchie specifiche e non presidiate da leader di settore. Altro punto a favore: riescono a controllare le interazioni con i loro followers, coltivando una community attiva.

Conclusioni
Tirando le somme: gli influencers, anche se spesso reputati fannulloni da parte dei più, sono parte integrante della nostra vita digitale e vengono impegnati, con sempre maggior frequenza, nelle strategie di digital marketing delle aziende.
Tu cosa pensi degli influencers?