Il web con la sua rapida evoluzione dona ogni giorno nuove possibilità di business e il growth hacker è la persona che capisce come coglierle per la start-up o la PMI che l’ha ingaggiato.
Nel mondo del web marketing anglo-americano questa figura è ritenuta indispensabile per qualsiasi azienda che abbia mire di espansione e da qualche tempo anche in Italia sta prendendo fortemente piede.
Il termine nasce nel 2010 fortemente collegato alla Silicon Valley e alle start-up che lì stavano nascendo e che ogni giorno cercavano la possibilità di crescere velocemente con esperimenti che fossero:
- Misurabili. Ovvero che avessero definite e dettagliate KPI.
- Ripetibili. Non dovevano essere solo colpi di genio ma vere e proprie strategie da poter replicare su più prodotti o servizi.
- Scalabili. Laddove si era investito tempo e denaro per un determinato budget si poteva dover investire, rapidamente, anche dieci volte tanto e ottenere lo stesso successo.
Sulla base di queste caratteristiche nasce allora un professionista capace di fornire le giuste competenze di crescita a queste aziende in rapida espansione.
Dopo aver visto quando nasce e molto in generale cosa sia il growth hacking siamo pronti ad affrontare il tema in maniera più dettagliata. Vediamo allora quali sono i segreti dietro questa professione ritenuta fondamentale per raggiungere gli obiettivi di crescita esponenziali che il mercato propone agli imprenditori.
Growth Hacker: chi è
Quando si parla di questa professione è difficile incasellarla all’interno di specifiche competenze, questo perché è molto giovane come lavoro e richiede come è uso oggi un avanzato mix di competenze.
Questa professione ha un grande spirito imprenditoriale, ha capacità comunicative e di leadership capaci di mantenere insieme un team e di far svolgere a ogni componente la propria parte inoltre deve avere il coraggio di prendersi determinati rischi e diverse responsabilità.
In generale un growth hacker è qualcuno capace di pensare fuori gli schemi, con una grande capacità di analisi tecnica e competenze elevate in campo di marketing e ingegneria informatica. Un growth hacker è anche un abile comunicatore capace di interfacciarsi con il proprio team per sondare, velocemente, possibilità di crescita aziendale facendosi consigliare.
Sebbene sia capace di cogliere le opportunità con un genio quasi creativo è capace di affidarsi ai dati e di non eccedere in sregolatezze. Un mix davvero interessante che richiede al contempo:
- Creatività.
- Visione d’insieme.
- Volontà di rischiare.
- La giusta dose di capacità analitiche. Perfettamente adatte a eliminare velocemente un’opzione di crescita se non ritenuta abbastanza veloce o conveniente.
Un growth hacker non si affeziona alle proprie idee di business proprio perché il suo lavoro è sondare sempre nuove strategie, puntare in maniera ardita su quelle migliori e scartare quelle che non idonee per il brand. Infine, un professionista di questo calibro ha ottime conoscenze della SEO e dei social poiché sono strumenti fondamentali per lo sviluppo di una strategia di marketing online.

Growth Hacker: cosa fa
Inquadrando la figura del gworth hacker abbiamo già detto molto su quelle che sono le sue competenze e su cosa fa: è una professione moderna, trasversale ai compartimenti aziendali che fa del multitasking e della capacità di interloquire con qualsiasi team aziendale il cardine del suo lavoro. Conosce i prodotti, conosce il marketing e grazie alle capacità di comunicazione è in grado di interagire perfettamente con:
- Team aziendali.
- Clienti.
- Media.
Entrando ancor di più nello specifico possiamo dire che il compito del growth hacker è mettere in pratica quelle che sono tutte le tecniche di growth hacking oggi conosciute ovvero tutti i processi di sperimentazione veloce sui canali di marketing e sul prodotto/servizio aziendale per trovare il modo più efficace e veloce di far crescere il business di un’azienda.
Cosa è il Framework AAARRR
Questo framework del growth hacking è stato coniato, come termine da Dave McClure e differenzia le tecniche dei Growth Hacker da quelle di un normale marketer l’acronimo sta per:
- Awareness. Questo è il processo di conoscenza e consapevolezza del brand davvero fondamentale nel marketing.
- Acquisition. Questa fase è quella di raccolta dati.
- Activation. In questa fase l’utente proverà direttamente il tuo prodotto.
- Retention. L’obiettivo di questa fase è la fidelizzazione dei clienti.
- Referral. Il referral marketing, il passa parola e la capacità di far crescere il business in maniera autonoma è davvero importante per un growt hacker.
- Revenue. Qui si valutano le entrate, qui si aumentano in maniera costante le entrate di un business.
Secondo Dave McClure il growth hacking si occupa di tutte queste metriche mentre un marketer solo delle prime due ecco perché questa figura professionale oggi è perfetta per le giovani aziende con una struttura malleabile capace di adattarsi alla crescita veloce.

Le skill di un Growt Hacker
In qualsiasi professione esistono skill desiderabili, competenze che forniscono ai candidati un plus per raggiungere gli obiettivi, e skill indispensabili senza le quali non possono in alcun modo venir svolti i compiti professionali.
Nel campo del lavoro e del marketing questa suddivisione viene fatta in soft skill e hard skill, vediamo nel dettaglio quali sono le competenze necessarie per svolgere questa mansione di digital marketing così complessa.
Le Soft Skill che un Growth Hacker deve possedere
Le soft skill di questo professionista molto spesso arrivano dal suo essere multidisciplinare e fanno parte del suo background caratteriale e di studi. Possono essere molto importanti a livello di attitudine mentale e secondo tantissimi esperti come Sean Ellis, uno dei Growth Hacker più famosi al mondo, si riscontrano in tutti i veri professionisti del settore.
- Curiosità. La capacità di continuare ad apprendere, di tenere sveglia la mente su ogni possibile evoluzione del web e del marketing è indispensabile.
- Pensiero laterale. Vedere dove conducono i dati in maniera laterale per sviluppare strategie alle quali nessuno aveva fino ad ora pensato è davvero importante per la professione.
- Capacità di analisi della situazione. Solo con la giusta intraprendenza è possibile effettuare gli A/B test del mestiere e modificare le strategie a seconda di ciò che sta realmente avvenendo.
- Project Management. Un ottimo professionista deve riuscire a gestire in maniera efficiente tutti i processi di crescita di un business.
- Spirito imprenditoriale. Riuscire a interagire con le mire visionarie di un brand o di un’azienda è davvero importante e solo chi ha un forte spirito imprenditoriale può riuscirci fino in fondo.
Oltre a queste doti ritenute tra le più comuni soft skill di un growth hacker vi sono ovviamente la capacità di leadership e le abilità comunicative.

Le Hard Skill indispensabili per un Growth Hacker
Sebbene non esista una formazione unica per divenire growth hacker e sia quindi possibile trovare professionisti con background di studio e lavorativi diversi che operano in maniera efficace in questo campo esistono delle hard skill, delle competenze necessarie e indispensabili.
Per avere un quadro più preciso di questo mestiere così indispensabile vediamo quali sono:
- Conoscenze SEO. Un growth hacker deve conoscere le principali tecniche SEO così da sviluppare strategie in merito; queste gli serviranno anche per comprendere meglio come dirigere il lavoro del SEO specialist e dei content manager.
- Analisi dati. I dati sono indispensabili per il marketing digitale moderno ed è impossibile che un growth hacker non abbia conoscenze approfondite in questo campo.
- Programmazione. I Growth Hacker professionisti hanno vaste competenze di ingegneria informatica e quindi sono abili programmatori.
- Marketing. Non è possibile, ovviamente, far crescere un business senza conoscere il marketing e questo vuol dire avere conoscenza del marketing virale, del digital marketing e del marketing offline.
- Social Network. Molto del marketing si basa oggi sui social network e con le nuove espansioni nel Metaverso postulate da Mark Zuckerberg acquisiranno sempre maggior importanza, ecco perché un serio professionista deve conoscere i social network per usare le tecniche di growth hacking anche su di essi. Inoltre, deve essere in grado di interagire con i social media manager e gli advertising specialist.
- User Interface e User Experience. Queste competenze sono alla base delle soluzioni di crescita di un brand ed è per questo che fanno parte del bagaglio indispensabile di questo professionista.
Infine, rientra tra le sue competenze base anche l’utilizzo dei principali CMS.
Conclusione
Conoscendo l’importanza che questa professione ha acquisito nel digital marketing cosa farai? Negli USA è oramai un must, per le aziende più importanti e per le start-up milionarie, contare su di una figura del genere, in Italia le aziende stanno cominciando a usare questa figura ed essere tra i primi a implementarla nell’organico vuol dire avere un vantaggio competitivo senza precedenti.
In questa nuova era di internet dove NFT, Mateverso e Blockchain stanno riscrivendo le regole sarà importante farsi trovare pronti.
Che tu abbia una start-up innovativa o una grande PMI devi prendere in considerazione l’idea di avere un professionista di questo calibro all’interno del tuo organico perché potrà permetterti di raggiungere tutte le tue specifiche esigenze di business. Il growth hacker è già oggi uno dei ruoli del marketing più ricercato al mondo e diverrà sempre più importante con il passare del tempo e dell’evoluzione di internet.
Questo è il vero lavoro del futuro
Hai ragione Giuliano!
In giro non ce ne sono molti o ci sono presunti Growt Hacker che fingono di sapere cosa fare e puntualmente ti fanno perdere tempo e denaro. Ci vorrebbe una formazione adatta nelle scuole italiane.
Le referenze sono il miglior modo per identificare il giusto professionista. Giustissima l’osservazione fatta riguardo alla formazione scolastica che, purtroppo, manca in questo Paese riguardo questa tipologia di professioni del futuro.