L’idea dei social media manager di chicco è favolosa! Creare le schede personaggio emulando i giochi da tavolo ed esaltando le abilità di ogni componente della famiglia in periodo natalizio è davvero una bella idea.
Contenuto di facile condivisione e di eccezionale appeal nella sua semplicità, ma (quasi sempre c’è un “ma”) uno scalino di troppo e si rischia di inciampare, proprio come è successo per la Chicco.
In un periodo di forte opposizione al patriarcato, al sessismo, al razzismo, al misoginismo, all’omofobia e a tutti i termini e le ideologie che richiamano odio e intolleranza, la descrizione del personaggio del Papà nelle card della Chicco è stato un colpo al basso ventre.
Riassumiamo i punti errati della card:
- Alleato perfetto per giocare con tu* figli* quando non ci sei
Il primo punto è tutto un dire. “Tu* figli*” implica la presenza di un solo figlio o una sola figlia con un finto adeguamento al politically correct che poteva essere evitato utilizzando il plurale, ma (abbiamo un altro “ma”) definire “tuoi” i figli anche propri è un modo per prenderne le distanze. Come ironizzava un utente facebook in risposta al post della chicco: “Se la prossima card è quella dell’idraulico, capisco chiedo scusa”.
In questo primo punto viene definita la figura del papà al pari di un baby sitter che gioca con i figli degli altri quando non ci sono.
- Sa stupirti risolvendo i problemi con soluzioni semplici e creative
Immaginiamo la mamma che non sa come fare a collegare il forno a microonde e il frigorifero ad una presa elettrica; all’improvviso arriva il papà con una tripla e risolve il problema. Che genio! Nessuno avrebbe potuto tranne lui…
- Sempre disponibile per ogni lavoretto casalingo
Siamo alla fiera degli stereotipi? Arrivati a questo punto ci si chiede perchè il social media manager della Chicco abbia fatto questo. No comment.
- È il tuo alleato contro la frenesia, non solo quella natalizia
Unico punto apprezzabile! Rappresenta la compartecipazione alla frenesia quotidiana e l’alleanza della coppia.
Conclusioni
Certamente si tratta di opinioni personali e probabilmente qualcuno avrà apprezzato questo tipo di classificazione della figura paterna (soprattutto i nati prima del 1900), ma le discussioni che sono sorte intorno a questa pubblicazione sui social della Chicco e non solo, hanno evidenziato quanto fosse errata. Anche se fosse un messaggio rivolto alle buyer personas identificate come “madri conservatrici”, il social media manager ha l’obbligo di considerare i social media come una piazza pubblica che espone il brand alla gogna in casi come questo.